sabato 23 aprile 2011

2011 - 04 01 - Cervara Vallepietra







Raccontare questo giro non è semplice.
Potrei iniziare col fatto che sono salito in moto, proseguire con la consueta descrizione delle strade e magari del meteo (capriccioso ma tutto sommato benevolo), inframezzare raccontando l'immenso piacere che regala un buon panino a bordo strada.


Questo giro è stato tutto questo ma anche molto, ma davvero molto di più!


Il fatto insolito per un orsetto come me è che oggi non sono solo ma ho un compagno di viaggio, non uno qualunque ma colui che fu con me ai tempi della mia prima uscita seria in moto, colui che quasi mi convinse (non che abbia fatto molta fatica) a fare quella prima uscita, ne decise il percorso, i ritmi e la sosta pranzo.


Erano i tempi di una Yamaha FZS600 Fazer del 2000, presa usata per quattro soldi, senza abbigliamento tecnico adeguato ma con tanta voglia di fare km e non in rettilineo. 


Il tizio che è con me oggi è colui che mi diede i primi consigli, il più importante dei quali fu "Mi raccomando, ognuno col proprio passo, senza cercare il confronto".
Capii il senso di questa frase e le ansie che dietro vi si nascondono quando toccò a me pronunciarla al neofita che stava per mettere in moto e seguire questa volta me, ormai esperto....almeno ai suoi occhi!


Da allora, da quel mio primo giro, sono passati anni, durante i quali io e Don Naked (così gli piace farsi chiamare sui vari forum tematici) abbiamo lavorato insieme; abitando entrambi verso il mare, abbiamo percorso spesso il raccordo anulare insieme, uno dietro l'altro, sotto tutti i tipi di condizione atmosferica (verso sud non piove mai....vero DN??); abbiamo fatto giri in moto, a volte io e lui da soli, altre con gruppi più o meno numerosi; abbiamo imparato a conoscere il modo in cui andiamo in moto, a fidarci l'uno dell'altro, a sapere che chi segue non farà mai nulla che possa mettere in difficoltà l'altro, chi precede cercherà sempre l'altro nello specchietto per avere la certezza che abbia percorso senza problemi quell'ultima curva.


Per uno come me parlare di amicizia non è semplice, quasi non la voglio ammettere....chissà poi perchè?!
I legami affettivi a volte si creano senza necessità di parole, senza nemmeno partecipare alla vita altrui, a volte, e questo è il caso, senza nemmeno frequentarsi più di tanto; succede però che, pur non vedendosi o sentendosi per tanto tempo, quando ci si trova insieme il tempo sembra non essere passato, sembra tutto uguale a quando ci si vedeva tutti i giorni, ci si aspettava per il pranzo o il caffè, ci si dava appuntamento alle moto per partire e tornare a casa....piccole cose quotidiane che fanno conoscere una persona, che insegnano a interpretarne i silenzi e gli umori senza necessità di chiedere nulla, a capirne e accettarne la riservatezza che la rende così simile a te.


Quando una persona così ti dice "voglio farmi un giro in moto, in solitaria", che siano i Pirenei (per lui) o il giro dietro casa (per me), non deve giustificarsi perchè l'altro sa cosa sta provando, quali emozioni va cercando.....ed è bello sapere che adesso è là, a godersi il suo momento.


A volte la vita ti costringe a lunghi periodi di difficoltà che ti allontanano dalle tue conoscenze e dalle tue passioni, sei così dedito a costruirti un futuro e a "portare a casa la pelle"  che non ti resta tempo e voglia per null'altro. E' in questi momenti che ritrovarsi può fare un gran bene, può essere una boccata di profumatissima aria pura.


Questo giro è stato tutto questo ma anche molto, ma davvero molto di più!


I km percorsi alla fine saranno molti meno dei preventivati ma è stato assolutamente stupendo fermarsi su quel prato tra Livata e Jenne
o perdere più di un ora su quel muretto, in mezzo ad un tornante
a mangiare salame e formaggio e chiacchierare di moto, mogli, immaginare vite future, prendersi  
bonariamente in giro per un qualsiasi motivo.


Il panorama di cui si gode da quel punto 
e il piacevolissimo tiepido sole non ci aiutano a riprendere il nostro tortuoso percorso...ci stiamo godendo questi momenti di relax


Alla fine arriveremo comunque alla spianata che sovrasta Vallepietra,


dove l'aria è talmente frizzante da farci pensare bene di rimettere in moto al più presto e tornare verso luoghi più miti.


 L'ultima sosta è avvenuta in un area di servizio del raccordo dove con sguardi diretti e qualche imbarazzata parola ci siamo detti che la giornata è stata di immenso gradimento per entrambi, DN voleva anche comprarmi una scatola di baci perugina ma alla fine ci è sembrato decisamente troppo e ci siamo limitati ad una sana pacca sulle spalle!!

sabato 16 aprile 2011

Rimozione parafango posteriore, fari e frecce

Il parafango posteriore è fissato al telaio tramite questo telaietto in ferro

Le due "corna" del telaietto reggono il parafango

Questa è la parte sotto del parafango; in blu le due guide dei cavi elettrici per l'alimentazione delle frecce

Dettaglio del cablaggio elettrico interno al faro posteriore

Spinotto di raccordo tra la "dorsale" e la parte posteriore dell'impianto elettrico

Passo al faro anteriore.
Ii dadi che lo tengono in posizione sono gli stessi che sorreggono il cupolino, quindi per rimuovere il faro è necessario rimuovere anche il cupolino.
Prendere nota delle connessioni dell'impianto elettrico:
In Blu       > filo rosa
In Rosso  > fili giallo e giallo
In Verde   > fili nero/bianco e bianco
In Giallo   > fili verde e marrone



domenica 3 aprile 2011

Rimozione carburatori e cassa filtro aria

Questa è la fotografia che offre la visione d'insieme del lavoro da fare:
  
  • in verde le fascette da allentare
  • in rosso la cassa filtro aria che va prima arretrata e successivamente rimossa
  • in blu il dado che fissa il cavo dell'acceleratore al telaietto del corpo carburatori.


La prima operazione necessaria per rimuovere il corpo composto dai quattro carburatori è arretrare l'alloggiamento del filtro aria: si svitano quindi i tre bulloni che lo fissano al telaio, due si vedono in questa foto (è stata scattata dal davanti, quindi la chiave inglese è inserita sul bullone sul lato destro della moto)



il terzo si trova diametralmente opposto rispetto al centro dei due che si vedono in foto, spero di essermi spiegato...

Fatto questo si allentano tutte le fascette, 12 in totale.

Ora si può arretrare la cassa filtro aria, di circa un centimetro, e separarla dalla parte posteriore dei carburatori;

ciò consentirà di estrarre i collettori in gomma dai collettori veri e propri, fissati sulla testa del motore.

Adesso il corpo carburatori è libero di muoversi e può essere estratto (io l'ho fatto dal lato destro ma è idifferente); ora c'è lo spazio necessario ad agire con libertà sul dado che fissa la guida del cavo acceleratore al "telaietto" del corpo carburatori. In blu il dado che fissa il cavo dell'acceletarotore alla sua sede (in blu anch'essa); in rosso il cavo dell'acceletarotore.


Svitare completamente il dado; ruotare e tenere in posizione ruotata la mezza luna (come se si stesse accelerando), estrarre il capo-corda del cavo acceleratore dalla sua sede.

Ora il corpo carburatori è finalmente libero di uscire....presto si farà anche una bella doccia!

Tolti i carburatori, si ha lo spazio per rimuovere anche la cassa filtro e l'alloggiamento vero e proprio del filtro stesso.

Questo sarà il risultato di circa un ora di lavoro




L'alloggiamento del filtro è rotto in due e i collettori in gomma sono da buttare così come le guarnizioni del

raccordo cassa-corpo carburatori (quelle che si vedono sui 4 fori dello "scatolo" nero a destra)...vedrò come fare!