sabato 12 marzo 2011

Rimozione sella e serbatoio

Che le danze abbiano inizio, si inizi il restauro della mia amata Olga.
La prima operazione è svuotare la coppa dell'olio: sono più di 12 anni che quell'olio sta lì dentro, chissà cosa è diventato!
Con mia soepresa lo trovo in ottime condizioni. Emanuele, l'ex proprietario, mi conferma che lo aveva sostituito poco prima di fermare definitivamente la moto.
Smonto anche la coppa per rimuovere proprio tutto l'olio e lasciare che scoli. Nel rimontarla....patatrac, il danno è fatto: uno dei bulloni si spezza! Rimando la valutazione del danno e le decisioni da prendere a quando avrò smontato il motore dal telaio.


Rimuovo la batteria: non sembra messa malissimo, quando verrà il momento ne valuterò le condizioni, magari risparmio una cinquantina di euro....resto pur sempre genovese!

Passo alla rimozione della sella. La cosa non ha comportato grossi problemi: dei due perni, quello ancora originale (nella foto sottostante è quello a sinistra) ha faticato un po' a uscire dalla sede ma un po' di vecchio, caro e utilissimo WD40 ha fatto come sempre il suo sporco lavoro.

Sfilo i due tubetti di portata della benzina dai rispettivi rubinetti, uno per lato

Adesso il serbatoio è libero e lo si può sfilare. Si si, proprio sfilare: si solleva leggermente la parte posteriore e si tira sempre verso il posteriore e viene via una bellezza.
Visto che ci sono tolgo il filtro aria, che ormai sembra quello di un aspirapolvere lasciato acceso in pieno deserto!


Rimuovo la batteria, il coperchio della cassa filtro e infine il filtro dell'aria.
Adesso ho libero accesso alla zona carburatori, lo smontaggio dei quali sarà oggetto della prossima seduta.

lunedì 7 marzo 2011

L'arrivo a casa

E' il giorno stabilito, Olga uscirà dal suo torpore per affrontare il piccolo trasferimento, 50 km circa, che da sotto una coperta in una polverosa cantina la porterà a casa mia, dove amorevoli cure la aspettano.
Noleggio un furgone, il più economico che trovo e proprio per quersta ragione non è un furgone attrezzato per il trasporto moto...vedremo come fare.
Arrivo a casa del mio collega, Emanuele, il quale ha già pensato ad alcuni dettagli.
La moto giace in un seminterrato che ha accesso al cortile di casa tramite una rampa abbastanza ripida.
La tiriamo fuori, ovviamente a spinta; una volta raggiunto il cortile, parcheggio il furgone a metà della rampa, col muso rivolto verso la parte più bassa, così da portare il vano di carico quasi al livello del piano del cortile.
Pisizioniamo un asse di legno, quelli da impalcatura, sul bordo del vano di carico, sposto avanti il furgone quanto basta per azzerare il dislivello rispetto al cortile e consentire all'asse di essere praticamente in piano: bene, ora Olga può salire.
Si, ma come la leghiamo? Lasciarla sul solo cavalletto centrale è troppo rischioso.
Emanuele mi mette a disposizione una serie infinata di corde con le quali assicuriamo la vecchietta al pianale del furgone...lavoro non proprio professionale ma comunque funzionale.
Dopo 40 minuti circa di guida sulle uova arrivo a casa. Emanuele non c'è, la rampa nemmeno....scaricarla sarà lavoro delicato.
Traffico un po' per cercare il posizionamento più sicuro per l'asse, non deve scivolare, e titubante mi accingo allo scarico del prezioso oggetto.
Per fortuna ho braccia buone....fiùù!
Eccola qua, nel giardino di casa per il suo primo servizio fotografico.
Sei bellissima!!






Polvere e grasso accumulati durante la lunga inattività sono tanti ma lei è giovane dentro e quindi io
sono fiducioso!

Lo prendo come un gioco (non dite a mia moglie che è un gioco costoso, per favore), faccio il meccanico:
a 7 anni era il lego, a 10 il meccano, a 42 mi serve una moto intera....significa che è cresciuto il costo
dei giocattoli, il cervello no!!
Non mi pongo limiti di tempo, so che adesso, all'inizio, l'entusiasmo è tanto ed è facile trascorrere la giornata
aspettando di poter mettere le mani sulla mia cara motocicletta, arrivare a sera e restare tra viti, bulloni e polvere
sino a notte; più avanti scemerà un po', magari quando si presenteranno le prime vere difficoltà o magari quando
il clima sarà impietoso e stare fuori sino a tarda sera diventerà più duro.